Il Terraglio

L’importanza che Preganziol acquistò rispetto alle comunità confinanti fu certamente dovuta alla sua posizione privilegiata rispetto al Terraglio, già a partire dal 1200, quando si cominciò a scavare un canale che doveva congiungere Treviso con Mestre e la laguna.

La terra di scavo, gettata tutta da un lato e battuta da viandanti e carri, formò un terrapieno (terraleum, appunto) e divenne un’abituale via di comunicazione, tanto che l’uso del canale fu abbandonato.

L’intervento di Napoleone – per il quale guadagnò in seguito l’appellativo di “strada napoleonica” – fu decisivo: ampliata e rafforzata ci appare tuttora come un asse suggestivo fiancheggiato da platani secolari.

Quando l’aristocrazia veneziana spostò i suoi interessi dai commerci con l’Oriente all’acquisto di terreni nella terraferma, il Terraglio conobbe il suo periodo di massimo fulgore.

Tra il 1600 e il 1800 vennero costruite numerose ville, che avevano la duplice funzione di residenza estiva dei nobili e di centro dell’azienda agricola circostante.

La scelta della zona di Preganziol era favorita dalla sua vicinanza alla Serenissima e dalla sua posizione di snodo di tutti gli scambi commerciali con Treviso e fino al Cadore e alla Germania.

Fra i possessori delle ville spiccano i più bei nomi del patriziato veneziano, come i Pesaro, i Querini, i Loredan, i Lin, i Morosini, gli Erizzo, i Balbi, i Soranzo ed altri ancora.

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