Villa Franchetti

Costruita lungo il Terraglio all’altezza di San Trovaso tra il 1680 e il 1700, villa Albrizzi Franchetti s’impone anche allo sguardo del viaggiatore più frettoloso.

Alla fine del 1700 la nobile dimora diventò un attivo centro di vita culturale grazie a Isabella Teotochi Albrizzi che vi ospitò diversi illustri artisti e letterati, tra i quali lo scultore Antonio Canova, Ippolito Pindemonte e Ugo Foscolo, che proprio qui cominciò a comporre i “Sepolcri”.

Sorta come dimora di campagna della famiglia Albrizzi, mercanti di stoffe veneziani, fu in seguito abbellita e completata dalle due barchesse in stile palladiano progettate dal trevigiano Andrea Pagnossin; gli undici ettari di terreno circostante divennero un grande parco di stile inglese, ricco di alberi ad alto fusto e rare essenze arboree.

Nel 1873 la villa fu acquistata dal barone Franchetti, che ne ampliò il parco; opera che fu proseguita anche dal nipote Raimondo, famoso esploratore, che riportò dai suoi viaggi (in particolare dall’Africa) rare specie di piante che offrono tutt’oggi al visitatore un suggestivo scenario del mondo vegetale.

La costruzione centrale è la più antica e richiama la struttura stilistica dei palazzi veneziani per la sua facciata con due ordini di trifore e un alto frontone centrale con timpano coronato da statue.

Al primo e al secondo piano si trovano due balconate marmoree a tre luci con volta ad arco. Anche le finestre del primo piano hanno balconcini marmorei.
All’interno le sale e le diverse stanze sono ornate da delicati stucchi settecenteschi.
Le due ampie e simmetriche barchesse sorgono un pò arretrate rispetto al corpo centrale.

Hanno una parte centrale a tempio con colonnato e grande frontone ornato da statue. Sulle ali ci sono tre aperture rettangolari per lato, sormontate da aperture quadrate.

La barchessa sud è costituita da cinque sale a volta, due delle quali conservano affreschi di Giovan Battista Crosato che rappresentano scene di giochi e di caccia.
Durante la Grande Guerra il parco della villa venne danneggiato dai bombardamenti aerei, ma negli ultimi anni è iniziato un progetto di recupero e di sistemazione da parte della Provincia di Treviso, attuale proprietario della villa, che ne ha ricavato la sua sede di rappresentanza.
È stata sede dell’Istituto di Architettura dell’Università di Venezia.

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