Prima Guerra Mondiale e Fascismo: 1914 – 1939

Allo scoppio della prima guerra mondiale (luglio 1914) rientrano in patria molti emigranti: anche Preganziol vive questo fenomeno, per cui deve prepararsi ad accoglierli, ad offrire loro un eventuale lavoro e a dare vita ad un’economia di guerra, in vista anche dell’entrata in guerra della stessa Italia ( 24 maggio 1915), con soldati anche di Preganziol.

Nel novembre del 1917, dopo la ritirata di Caporetto, essendo spostato il fronte sul Piave,il comune di Preganziol è dichiarato “zona di guerra”: il Terraglio diventa strada privilegiata di passaggio dei convogli militari; il telefono pubblico viene requisito; viene innalzato, ad ovest della ferrovia, un pallone frenato per spiare i movimenti degli austriaci; villa Spandri diventa ospedale militare e villa Marcello comando alleato; vengono chiuse le scuole ed i panifici, per cui il comune è costretto a rivolgersi a Mogliano per il fabbisogno dei propri cittadini.
Il tributo pagato dai cittadini di Preganziol è alto, infatti 103 sono i caduti in guerra per la causa nazionale.
La ricostruzione si presenta non priva di ostacoli, aumentati dalla fortissima disoccupazione provocata dalla smobilitazione militare e dalla chiusura delle fabbriche belliche.

Nel 1920 si tengono le prime elezioni del dopoguerra con la nomina a sindaco dell’avvocato Carlo Marzari, che , per far fronte ad un clima assai teso, nel 1921 istituisce un servizio notturno dei carabinieri. E’ l’inizio del fascismo che sarà caratterizzato da squadre di giovinastri che terrorizzano la popolazione usando manieri e mezzi brutali (“OIO e BASTON”).
Nel 1923 Emilio Pavan, eletto sindaco nel 1922 in sostituzione del dimissionario Marzari, rassegna le proprie dimissioni per l’impossibilità di riportare la legalità nel territorio comunale . Anche il consiglio comunale viene sciolto ed allora arriva un commissario prefettizio con poteri straordinari.
Il commissario, il 22 maggio 1924, fa aderire il comune di Preganziol alla fascista Federazione degli Enti Autarchici; il 24 maggio lo stesso commissario conferisce a Mussolini la cittadinanza onoraria di Preganziol.

Il 6 luglio 1924 vengono tenute le elezioni amministrative che danno vita a una giunta e ad un consiglio comunale condizionati dai fascisti, nonostante la maggioranza dei consiglieri e lo stesso sindaco, Fusarini, non lo siano e per questo “costretti” a dimettersi nel giugno del 1926.

Regge il comune Francesco Zanatta, inizialmente come commissario prefettizio, dal 1927 in qualità di PODESTA’, al quale succederanno Lorenzo Biral, Girolamo Signoretti, Achille Vettorazzo e Vincenzo Piccolo.
Achille Vettorazzo, architetto, nel 1927 inaugura l’edificio neoclassico del comune , da lui stesso progettato.
Tutti costoro danno vita ad alcune iniziative, tutte di stampo fascista: ente comunale di assistenza (ECA); vengono intitolate le piazze di Preganziol, San Trovaso e Sambughè a tre “illustri” cittadini (Gabbin, Diaz e Tegon); vengono favorite le campagne demografiche, incentivando matrimoni, nascite e famiglie numerose; si favoriscono opere assistenziali con la nascita del comitato comunale dell’ ECA; si fonda una sezione dell’opera nazione dopolavoro; una filodrammatica dopolavoro; viene sovvenzionata l’Opera Nazionale Balilla; viene inaugurata (1926) la sede del Fascio e viene attivita opera di persuasione all’iscrizione alle associazioni fasciste dei Figli della Lupa, dei Balilla, Degli Avanguardisti, delle Piccole Italiane e delle giovani Italiane.

Solo dopo il 1930 la situazione complessiva di Preganziol migliora: radio, giornali, automobili permettono maggiori contatti con la città e ciò dà vita a una nuova ondata di emigranti verso la Francia, il Canada, il Belgio e le bonifiche dell’agro Pontino.

torna all'inizio del contenuto